UN TERZO DEI REATI VIOLENTI COMMESSI DA IMMIGRATI. E TORNA LA PAURA PER LA TUBERCOLOSI.
La Guardia Nazionale Italiana è pronta per entrare in azione. Gli italiani rivogliono la tranquillità perduta.
La Guardia Nazionale Italiana è pronta per entrare in azione. Gli italiani rivogliono la tranquillità perduta.
Ormai da alcuni anni, in Italia si osserva un clima di crescente preoccupazione per l'ondata di immigrati che ci sta interessando. Centinaia di extracomunitari giungono giornalmente sul nostro territorio clandestinamente, sfidando il mare su delle vere e proprie catapecchie galleggianti. Alcuni di questi, oltre a rappresentare una vera e propria minaccia per la sicurezza dei cittadini, in quanto potrebbero essere schierati con pericolosi gruppi terroristici, costituiscono anche un potenziale pericolo sanitario. La massiccia presenza di extracomunitari ha, infatti, comportato la ricomparsa di alcune malattie che in Italia erano state debellate ormai da anni, come ad esempio la tubercolosi.
Ma a preoccupare i Cittadini italiani sono le recenti statistiche sulla sicurezza del territorio, che testimoniano come: furti, rapine, borseggi, estorsioni, sequestri e traffici di droga siano senz’altro aumentati rispetto al passato. Ovviamente non possiamo colpevolizzare tutti i cittadini stranieri presenti in Italia, buona parte dei quali lavorano onestamente nel rispetto delle leggi vigenti e sono ben integrati, ma dobbiamo prendere atto che pur essendo solo il 4% della popolazione residente, gli immigrati rappresentano un terzo dei denunciati e la percentuale è in aumento.
A spaventare il cittadino medio è la cosiddetta microcriminalità che, oltre a determinare violenti traumi e sofferenze a chi ne rimane vittima, genera un significativo abbassamento della qualità della vita e tanta rabbia, per l'impossibilità di girare liberamente per strada, senza subire richieste di denaro, molestie o aggressioni. Nella nostra amata Italia, poi, il problema è ancora più complesso per la presenza della malavita organizzata che di fatto controlla intere Regioni e che ormai da anni si è infiltrata sia nell'economia che nella politica.
Basta uscire da qualsiasi Centro Commerciale per trovare il “vu cumprà” di turno che cerca di venderti illegalmente copie pirata di cd, dvd e oggettistica di ogni genere e nessuno interviene; a Pescara, all'uscita della stazione centrale, c'è un vero e proprio mercato di materiale completamente falso.
In questi ultimi anni abbiamo, inoltre, assistito a tremendi fatti di cronaca che hanno suscitato una crescente preoccupazione per la sicurezza dei nostri stessi familiari, cambiando radicalmente anche il nostro stile di vita. Non possiamo di certo dimenticare avvenimenti come l'omicidio di Sarah Scazzi, la piccola Yara Gambirasio, Elisa Claps, delle quali ancora oggi non abbiamo la certezza di chi sia stato realmente a commettere l'atroce reato. Ed ancora ci domandiamo come un pacco bomba sia potuto finire tra le mani di un comandante dei parà della Folgore, considerati tutti i controlli cui la posta in ingresso è sottoposta dagli uffici protocollo.
Quelle che erano delle tranquille località dove non accadeva mai nulla, dove era possibile lasciare i propri figli liberi e senza alcun controllo, sono divenuti posti frequentati da pericolosi criminali. Cosa fare allora per prevenire questi reati?
Innanzitutto, occorre:
- intervenire a livello individuale, familiare e sociale;
- individuare i soggetti a rischio e inserirli in un piano efficace di aiuto e di assistenza;
- contrastare il degrado urbano;
- combattere la povertà, la scarsa istruzione, la disoccupazione, la mancanza di prospettive di vita, che così spesso portano a un incremento della delinquenza;
- coinvolgere insegnanti, educatori, operatori sociali e poliziotti in una più attiva presenza di monitoraggio del territorio.
Per attuare questo piano è indispensabile continuare ad investire in quelle persone che, già formati militarmente e civicamente dallo Stato che, per motivi economici, successivamente ha pensato di mettere da parte considerandoli una risorsa non più sostenibile. Questi sono i cosiddetti militari volontari ora disoccupati e precari del lavoro..
Non è possibile dire di aumentare la sicurezza del territorio chiudendo, nello stesso tempo, più di 500 Caserme dei Carabinieri.
Non è possibile mandare in giro una sola pattuglia della polizia nell’arco notturno, in una città che conta più di 50.000 abitanti! Al nostro amato Paese, in occasione del 150° anno dall'unità d’Italia, lanciamo questo messaggio:
noi volontari precari siamo pronti.
Vogliamo riportare in vita, ricostituendola, la Guardia Nazionale Italiana, ripartendola in maniera capillare su tutto il territorio nazionale. La Croce Rossa Italiana, con il suo Corpo militare ausiliario delle FA, non è riuscita in toto nel suo obiettivo primario ed oggi è commissariata.
La Guardia Nazionale potrebbe altresì, collaborare fattivamente e tenere aggiornato l’addestramento dei Corpi Ausiliari dello Stato. In tal modo si riporterebbe nella norma la sicurezza di tutti gli italiani.
Il mondo politico italiano deve a questo punto agire coinvolgendo nella sicurezza dello Stato, degli Enti Locali e del mondo imprenditoriale privato i 36 mila precari che, purtroppo, già in diversi casi ha voltato l’angolo ed oggi per fame di lavoro è passato con la controparte, cioè con quella delinquenza organizzata che, non essendo deficitaria economicamente, li può assumere anche con oltre le 5 mila euro al mese.
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