domenica 10 aprile 2011

Precariato nelle FFAA: il SIPU presenta il suo progetto.

UNA NUOVA NORMA PER L'ASSUNZIONE DEI MILITARI PRECARI



INTRODUZIONE

Da vent'anni a questa parte le aziende italiane, pubbliche e private, hanno incrementato in maniera esponenziale il ricorso al lavoro temporaneo, non solo per far fronte agli eventi della congiuntura ed alle variazioni del mercato, ma anche per selezionare risorse umane e facilitare un inserimento più lineare delle stesse nel mondo del lavoro. In poche parole, si assumono lavoratori con contratti a termine, interinali o a progetto, per il semplice fatto che sono meno costosi per le imprese.

A titolo esemplificativo, basta pensare che un lavoratore a progetto con uno stipendio netto di 1000 euro mensili, costa all'azienda circa 16.500 euro annui, mentre un dipendente ne costa circa 25.000! Il lavoro dipendente, oltre ad essere molto oneroso per le imprese, si fonda su un rapporto difficile da sciogliere, una volta espletata l'assunzione e, pertanto, si rivela uno strumento al quale ricorrere il meno possibile, solo se veramente indispensabile. Alla luce di tali considerazioni, possiamo dire con certezza che il lavoro a tempo determinato ha contribuito significativamente all'aumento occupazionale, ma ha creato un esercito di precari, che arriva a 40 anni senza le sicurezze necessarie per crearsi una famiglia, comprare una casa con un mutuo, spesso saltando da un lavoro all'altro senza sedimentazione professionale.

Il compito del SIPU non è quello di soccorrere il precario con interventi assistenziali che nella maggior parte dei casi si concretizzano nella “elargizione” di denaro pubblico, bensì di studiare e risolvere le varie problematiche in modo mirato, senza mai generalizzare, coinvolgendo direttamente nella fase progettuale lo Stato, le Aziende ed i Lavoratori interessati.

L'attività del SETTORE PRECARIATO del SIPU si estrinseca in una serie di interventi atti a rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese, così come previsto dalla nostra costituzione.

Attualmente il nostro sindacato, dopo un'attenta analisi sulle condizioni dei lavoratori militari in servizio e in congedo, ha redatto il “
Regolamento per l'immissione dei militari a tempo determinato nei ruoli continuativi della pubblica amministrazione e nel mondo del lavoro privato”. Tale norma non si fonda sul principio della stabilizzazione di massa, basato cioè sul possesso di un requisito meramente temporale (durata della ferma/servizio) ma su un concetto meritocratico e assistenziale.

In virtù di tale veduta, lo Stato provvede alla “sistemazione” del precario tenendo conto principalmente dei suoi meriti (diplomi, lauree, corsi di specializzazione, valutazioni durante il servizio) e della sua età.
L'età perché è un fattore invalidante, soprattutto per le categorie over 40 escluse quasi completamente dal mondo del lavoro per i costi onerosi che le aziende sono chiamate a sostenere.

Assumere chi più merita non significa però escludere tutti gli altri, ma dare la possibilità ai più meritevoli di avere l'impiego nel pubblico impiego a cui si aspira da tempo. A tutti gli altri lo Stato garantirebbe comunque una seconda possibilità: lo status di categoria protetta diventando riservisti delle FFAA o volontari della protezione, con la possibilità di essere assunto da privati datori di lavoro, che a loro volta fruirebbero di forti sgravi contributivi.

L'adozione di un simile sistema costituisce senz'altro una sicurezza in più per quei giovani, che pur avendo trascorso un congruo periodo nelle FFAA, non conseguano valutazioni* accettabili per l'assunzione a tempo indeterminato.

La certezza di un lavoro futuro, innesca ed alimenta un meccanismo che invoglia all'arruolamento volontario anche quei giovani laureati ai quali, mai sarebbe passato per la testa vestire una divisa!
Le FFAA inoltre, arricchiscono la propria organizzazione con personale culturalmente più preparato ed anche in possesso di specializzazioni difficilmente reperibili in ambito militare.

L'affluenza dei giovani nelle Forze di Completamento e nella Protezione Civile permette alle organizzazioni omonime di aumentare il proprio bacino d'utenza. A guadagnarci sono quindi tutti: lavoratori, Stato e aziende.

  1. SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE
Scopo della presente Norma è quello di definire una proposta legislativa moderna e realistica, che possa contrastare e risolvere la precarietà nel mondo del lavoro militare.
Essa si applica al reclutamento del personale militare a tempo determinato delle Forze Armate dello Stato e delle Forze di Polizia ad ordinamento militare.


2. TERMINOLOGIE
I termini o le abbreviazioni utilizzate nella presente Norma devono intendersi nel modo di seguito indicato:
  1. Forze Armate: Esercito italiano, Marina militare, Aeronautica militare;
  2. Forze di Polizia ad ordinamento militare: Carabinieri, Corpo della Guardia di Finanza;
  3. Corpi Ausiliari delle Forze Armate dello Stato: Corpo Militare della Croce Rossa Italiana; Corpo Militare Speciale SMOM Ausiliario dell'Esercito Italiano;
  4. Forze di polizia ad ordinamento civile: Polizia di Stato, Corpo di polizia penitenziaria Forze di polizia ad ordinamento civile;
  5. Altre Amministrazioni dello Stato: Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco; Corpo Forestale dello Stato, Ministero dell'Ambiente, Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Protezione Civile, Enti Locali (comuni, asl, ecc.);
  6. Aziende: privati datori di lavoro, Spa, Srl, municipalizzate, aziende a partecipazione statale;
  7. Personale Riservista: Personale a tempo determinato facente parte delle forze di completamento volontarie di cui al Decreto Legislativo 8 maggio 2001, n. 215 "Disposizioni per disciplinare la trasformazione progressiva dello strumento militare in professionale", a norma dell'articolo 3, comma 1, della legge 14 novembre 2000, n. 331.

3. DEFINIZIONE DI MILITARI A TEMPO DETERMINATO
Sono militari a tempo determinato delle Amministrazioni di cui all'articolo 2, commi 1 e 2, gli ufficiali, sottufficiali, graduati, in servizio o in congedo, che si trovino in una delle seguenti condizioni:
1) abbiano prestato servizio per almeno due anni, anche non continuativi, e mantengano con l'Amministrazione Difesa obblighi di servizio in relazione al grado rivestito ed alla forza armata di provenienza, di cui alle legge 10 aprile 1954, n. 113;

2) risultino iscritti da almeno tre anni nelle apposite liste del personale disponibile al richiamo nelle Forze di Completamento Volontarie, abbiano prestato non meno di 180 gg di servizio e mantengano con l'Amministrazione Difesa gli obblighi di servizio di cui al comma 1 del presente articolo.

3)siano ufficiali, sottufficiali, graduati vincitori di un concorso (interno od esterno) che consenta l'accesso al servizio permanente, ma mai immessi in ruolo.
I militari di cui ai commi 1, 2 e 3, per essere considerati tali, devono essere in possesso dei requisiti di cui all'articolo 3 del Decreto Ministeriale (Difesa) 15 novembre 2004 e trovarsi in una delle seguenti condizioni:
  • disoccupati;
  • occupati a tempo determinato in altra amministrazione dello Stato o presso Enti privati;
  • occupati a tempo indeterminato in altre amministrazioni dello Stato o presso Enti privati, ma con reddito inferiore a quello del posto messo a concorso;
  • occupati con lavoro autonomo, ma con reddito inferiore a quello del posto messo a concorso.


4. PIANIFICAZIONE DELLE IMMISSIONI NELLE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO
  1. Le Forze di Polizia ad ordinamento militare, i Corpi ausiliari delle Forze Armate dello Stato, le Forze di polizia ad ordinamento civile e le altre Amministrazioni dello Stato, ogni anno effettuano un'attenta pianificazione del fabbisogno di personale, da assumere permanentemente all'interno delle proprie strutture-organizzazioni. Tale studio viene formalizzato attaverso un documento di programmazione pluriennale scorrevole.
  1. La programmazione di cui al comma 1 deve indicare tutte le assunzioni previste per ciascun anno, incluse quelle riferite al personale riservista. Essa deve essere inviata entro il 30 settembre di ogni anno, allo Stato Maggiore della Difesa e per conoscenza agli altri soggetti di cui al comma 1, nonchè al Ministero del tesoro ed al Dipartimento della funzione pubblica.
  1. Le Aziende di cui all'articolo 2 comma 6, previo accordo con l'Amministrazione Difesa, possono richiedere particolari figure professionali, da assumere permanentemente all'interno della propria organizzazione. La richiesta di detto personale è effettuata direttamente dall'azienda interessata allo Stato Maggiore Difesa.
5. IMMISSIONE DEI MILITARI A TEMPO DETERMINATO NELLE CARRIERE INIZIALI DELLA FORZA ARMATA DI PROVENIENZA
L'immissione nei ruoli continuativi della Forza Armata di provenienza, per tutti i militari a tempo determinato è predisposta dalle competenti Direzioni Generali, nei limiti dei posti annualmente disponibili, sulla base di una graduatoria di merito elaborata da apposita commissione, secondo i criteri di cui ai commi 2 e 3.

Le commissioni per l'immissione dei militari a tempo determinato nelle rispettive Forze Armate, sono presiedute da un ufficiale Generale, o grado equipollente, nominato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa. Esse sono composte da due membri, in rappresentanza, rispettivamente, dello Stato Maggiore e della Direzione Generale per il Personale Militare della Forza Armata di appartenenza.

Le commissioni redigono con frequenza annuale, le graduatorie di merito per l'immissione nelle rispettive Forze Armate (o Forze di polizia ad ordinamento militare) dei militari a tempo determinato, secondo i criteri stabiliti dai propri regolamenti interni. Tali criteri, oltre al possesso dei requisiti di cui all'articolo 3, tengono conto di:
  • attitudini e rendimento durante il servizio a tempo determinato;
  • qualità morali e culturali;
  • esito dei corsi di istruzione, specializzazione o abilitazione frequentati;
  • numero e tipo delle specializzazioni/abilitazioni conseguite;
  • titoli di studio posseduti;
  • esito dei corsi di avanzamento ed affiancamento (per i riservisti);
  • titoli di priorità (età, carico famigliare, ecc.).


6. IMMISSIONE DEI MILITARI A TEMPO DETERMINATO NELLE CARRIERE INIZIALI DI ALTRE AMMINISTRAZIONI DELLO STATO.

L'immissione dei militari a tempo determinato nelle altre Amministrazioni dello Stato di cui all'articolo 2, commi 2, 3, 4, 5 è predisposta da apposite commissioni, sulla base della programmazione pluriennale di cui all'articolo 4 e secondo i criteri stabiliti dai propri regolamenti interni. Tali criteri, tengono conto dei titoli indicati nell'art. 4, comma 3.

Le commissioni per l'immissione dei militari a tempo determinato in altre amministrazioni dello Stato, sono presiedute da un ufficiale Generale, o grado equipollente, nominato dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e sono composte da due membri, in rappresentanza, rispettivamente, della Direzione Generale per il Personale Militare della Forza Armata di provenienza e dell'Amministrazione di immissione.



L'Amministrazione di immissione, ha facoltà di predisporre adeguate verifiche volte ad accertare il mantenimento dei requisiti pisco-fisici, nonchè quelli di cui all'articolo 41, comma 2 del Decreto Legislativo 3 febbraio 1993, n. 29 e successive modificazioni.


7. ASSUNZIONE NEI RUOLI DEL SERVIZIO PERMANENTE
Tutti i militari immessi nelle carriere iniziali di cui agli articoli 5 e 6, sono tenuti a frequentare un corso valutativo presso le Scuole d'Arma o le Amministrazioni di immissione, al termine del quale vengono iscritti in ruolo.


8. ASSUNZIONE DEI MILITARI A TEMPO DETERMINATO PRESSO AZIENDE PRIVATE.
Premesso che il ruolo delle Forze Armate è di fondamentale importanza nell'approntamento di tutto il personale militare, considerato che lo stesso viene preparato per fronteggiare particolari esigenze operative (controllo della folla, instaurazione punti di distribuzione viveri, instaurazione di un Check Point, attività di soccorso delle popolazioni, ecc.) che richiedono una forte resistenza ad ogni forma di stress fisico e psicologico, appare ovvio che tra gli sbocchi occupazionali previsti per il militare professionista vengano considerate anche le aziende private
L'assunzione dei militari a tempo determinato presso le aziende private che ne facciano richiesta, avviene sulla base di apposito bando fornito dalle stesse società.
La Forza Armata redige la lista del personale in possesso delle professionalità richieste dall'Azienda che, nei modi e tempi definiti dalla stessa, procede alla selezione ed eventuale assunzione.


9. CATEGORIE TUTELATE
  1. Ai militari che abbiano presentato domanda di disponibilità al richiamo nelle Forze di Completamento volontarie o nella protezione civile, è concesso lo status di «categoria tutelata». Per tali categorie sono previste agevolazioni contributive per i privati datori di lavoro che assumono con contratti a tempo indeterminato, a tempo pieno o parziale.
  2. Le agevolazioni di cui al comma 1 consistono nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro per un periodo di 36 mesi, fermo restando il versamento dell'intera quota a carico del lavoratore. Trascorso tale periodo, sarà applicata una riduzione INPS a carico dell'impresa del 10%.

10. RICHIAMO IN SERVIZIO DEL PERSONALE RISERVISTA
Il richiamo in servizio del personale riservista, per esigenze delle Forze Armate connesse con la carenza di professionalità nei propri ruoli e/o per attività addestrative, operative e logistiche sul territorio nazionale o estero, può avvenire per un periodo non superiore a 30 gg consecutivi e fino a 90 gg nell'anno.


11. RICHIAMO ALLE ARMI
Le normative vigenti in materia di richiamo alle armi, si applicano qualora il nostro paese venga coinvolto in una grave crisi internazionale o in tutti quei casi in cui venga dichiarato lo stato di guerra (Rif. normativo: legge 3 maggio 1955, n. 370).






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